La diritta via. Itinerari giuridici e teologici danteschi. I.

Può la lettura delle opere di Dante Alighieri contribuire a formare il giurista e il cittadino del XXI secolo, cioè indicare, oggi, la «diritta via» che, valorizzando la dimensione etica, si snodi attraverso la «selva oscura» delle competenze sempre più tecnicistiche richieste a chi si forma agli studi giuridici nella società postmoderna? Se infatti nella società contemporanea assistiamo al moltiplicarsi delle abilità tecniche e scientifiche, imprescindibili per progredire nella ricerca e per rispondere alle molte sfide della contemporaneità, dall’altro stiamo smarrendo l’oggetto della ricerca stessa, il suo senso, il suo fine. E allora ripercorrere con Dante e tramite Dante il pellegrinaggio attraverso i tre ‘regni’ significa innalzare lo sguardo dalla terra e, mediante un recupero della dimensione intrinsecamente umanistica del diritto, compiere, a partire dalla plastica rappresentazione della fragilità umana dell’Inferno, un autentico ‘itinerario della mente verso la Giustizia’.