A Occhi Chiusi. La Voce di un Soldato della Grande Guerra

Il romanzo racconta l'esperienza di un soldato della Grande Guerra. Afflitto da cecità per essere stato raggiunto in trincea da schegge incandescenti dopo un'esplosione, ha una lenta e dolorosa ripresa fisica e psicologica. Diversi sono i tentativi di impostare la sua vita secondo nuove modalità per recuperare un reinserimento nel tessuto sociale. La lesione permanente agli occhi si riflette tristemente sulla sua psiche per cui il lavoro di riabilitazione a livello interiore svolto personalmente dallo stesso personaggio attraversa diverse fasi, tutte costruttive, ma non risolutive. La vera svolta in un difficile e tormentato percorso si coglie pienamente nel momento in cui egli afferma: "Il canto mi aveva restituito la luce degli occhi... avvertivo di essermi riappropriato della vita e... non avevo più paura delle tenebre". All'interno della narrazione sono presenti diversi testi poetici che documentano la valenza salvifica del canto.