Riccardo Bauer. Un ideale che diventa destino. Lettere 1916-1982

Il 15 ottobre 1982, a Milano, si spegneva una delle voci più autentiche e autorevoli dell’Italia repubblicana: Riccardo Bauer. Una figura esemplare di patriota, antifascista della prima ora (e per questo condannato a vent’anni di prigionia tra carcere e confino), un vero padre della patria, educato al culto della res publica, temprato dal senso del dovere, modellato da un rigore morale inattaccabile. In occasione del quarantennale della scomparsa, attraverso una selezione di 150 lettere inedite, scelte nel suo sterminato epistolario (oltre tremila le lettere scritte da Bauer), viene delineato non solo il profilo di un personaggio fuori dal comune, ma soprattutto emerge lo scenario del nostro Paese attraverso tutto il ‘900, dal primo conflitto mondiale all’avvento di Mussolini, dagli anni duri della dittatura fascista alla Liberazione, dal boom economico, agli anni del terrorismo e della guerra fredda. C’è tutta l’Italia in questa corrispondenza, un’Italia che traspira attraverso i pensieri, le decisioni e i sentimenti di Bauer: c’è il sottufficiale in trincea che segue le sorti del conflitto; c’è il prigioniero politico inflessibile nelle sue scelte e c’è il politico, già membro dell’Assemblea Costituente, che vede nei mali dei partiti il riflesso della crisi dei costumi, impegnato fino alla fine affinché dalla crisi morale si possa uscire grazie ad un processo di rieducazione civile dove i valori-guida siano Libertà, Democrazia, Pace e Giustizia sociale. Le sezioni del Corpus epistolare sono quattro, ognuna identificata da una citazione di Bauer: LA GRANDE GUERRA – Introduzione di Barbara Bracco (Univ. Milano-Bicocca) “In quanto a pericolo ce la ridiamo, abbiamo ricoveri a prova di bomba” (Zona di guerra, 19.4.1916) IL CARCERE – Introduzione di Antonella Braga (Fond. “Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini”) “Non impreco e non me ne lamento, perché ho lottato per una idea altissima e pura” (Regina Coeli, 5.5.1936) IL CONFINO – Introduzione di Piero Graglia (Univ. Statale Milano) “Sono arciconvinto che la politica della schiena dritta è e sarà sempre la migliore” (Ustica, 31.5.1927) LA POLITICA E LA SOCIETÀ CIVILE – Introduzione di Andrea Ricciardi (Fondazione “Rossi e Salvemini”) “In Italia ormai tutti parlano di democrazia e nessuno sa che cosa sia” (Milano, 3.8.1969). Il volume si completa con la prefazione di Alberto Martinelli, una sezione con DIECI LETTERE A BAUER (da Parri a Calamandrei, da Pertini a La Malfa), una singolare APPENDICE (con una lettera inedita a Piero Gobetti del 1925 e due profili su Bauer di Arturo Colombo e Carlo Tognoli) e una suggestiva photo-gallery, dove il segno dominante sono i suoi occhi penetranti, di una severitas quasi risorgimentale. Acquistando il volume è possibile accedere – tramite QRcode – alla visione del documentario del 1993 “Riccardo Bauer educatore civile”, con le testimonianze di Alberto Cavallari, Lucio Ceva, Arturo Colombo, Giovanni Spadolini, Leo Valiani e Salvatore Veca.