Coscienza e politica nella storia. Le motivazioni dell'azione collettiva nel pensiero politico contemporaneo. Dal 1800 al 2000

Il volume e' una vera e propria storia del pensiero politico contemporaneo, ma con due particolarita' specifiche. In primo luogo e' incentrato su una sola grande questione: la ricerca delle motivazioni ideali, sociali e psicologiche che costituiscono la forza dinamica del divenire collettivo. In secondo luogo discute in termini anche dottrinali il problema della determinazione di quale sia - tra le motivazioni ideali, sociali o psicologiche - quella primaria nel mutamento storico. L'analisi si svolge in due parti. La prima e' incentrata sulla relazione tra coscienza e politica nel pensiero liberaldemocratico (Constant, Tocqueville, Mill, ma anche Mazzini, Cattaneo, Cavour ed altri ideologici del Risorgimento italiano), idealista (Hegel) e marxista, e culmina in una disamina di tutte le fondamentali idee politiche della socialdemocrazia e del comunismo del XX secolo. Per tal via si giunge, attraverso una riflessione critica svolta sul filo vuoi delle teorie e vuoi della prassi, alla conclusione del primato della dimensione mentale, ossia di cio' che accade in interiore homine, pur in contesti economico-sociali e istituzionali condizionanti, nella storia. Si analizzano poi, nella seconda parte dell'opera, tutte le fondamentali tendenze del pensiero politico contemporaneo che, pur nella loro varieta' di orientamento, abbiano enfatizzato il ruolo della soggettivita' nella storia: l'elitismo (Mosca, Pareto e Michels), la sociologia delle forme di dominio (Weber), il decisionismo (Schmitt), il nazifascismo (Mussolini, Gentile, Hitler e Rosenberg), il personalismo (Maritain, Mounier e Gandhi), l'ambientalismo (da Commoner a Capra) e la psicoanalisi (da Freud a Hillman).