I capitani rossoneri

Essere Capitano è uno status che ti accompagna per tutta la vita. Quello di una fascia avvolta intorno al braccio che non andrà più via: simbolo, rappresentante e parafulmine di una squadra, capo branco di una tifoseria, che esalta il gruppo nei momenti migliori e lo indica come responsabile quando le cose girano male. Il capitano del Milan è il suo manifesto, rappresenta il Milan. Un ruolo complicato, ma allo stesso tempo eccitante. Quasi una sfida, dentro e fuori dal campo. La storia dice che è una lista di campioni, di personaggi e personalità, ma anche di imposizioni e qualche scivolone. L'elenco è lungo e gli aneddoti infiniti. Dal primo, capitano e fondatore del club, Herbert Kilpin, passando per Nordahl, Liedhom, Rivera, Benetti fino a Franco Baresi, il più grande di tutti. E poi i Maldini, Cesare e Paolo, unico caso al mondo dove padre e figlio hanno alzato la Coppa dei Campioni, con la stessa maglia e la stessa fascia al braccio. E poi tanti altri: Ambrosini, Montolivo, Bonucci, Romagnoli, Calabria... persino i capitani che capitano e i capitani senza gradi, ma determinanti, come Trapattoni, Ancelotti, Ibrahimovic...