Spiriti di Olimpia

In questi testi fotografici, che tenderei intanto a leggere, a riscontrare come singoli ma anche interferiti poemetti in prosa, in una referenza di estrema obiettività formale, ogni gesto è composto - così mi risulta, così interpreto - poi è ricomposto in un'armonia di danza (movimento in musica, movimento ritmato). Il muscolo ne è escluso. La pelle presiede, là, con il suo pallore palpitante, anche nell'attimo più teso. Come se si ritrovassero insieme infinite piccole rapide vibrazioni dei sentimenti distesi sotto la pelle; ammorbiditi o equilibrati dall'ombra calda di un mare. Sentimenti ho detto; ma quali? Di una possibile vittoria, di una qualche prevalenza a cui tendere? Oppure, di ridisegnare, reinterpretare il filo rosso armonico e razionale di un rinnovato riconoscimento di sé stessi?