Walden. Vita nei boschi

Nell'estate del 1845 Thoreau lascia il lavoro nella fabbrica di matite del padre e si ritira sulle rive del lago Walden in una capanna costruita con le sue mani. Per due anni vivrà in solitudine immerso nella natura, tra terra, acqua e cielo, in un tempo scandito solo dal ritmo delle stagioni, imparando a decifrare la lingua segreta degli alberi e a riconoscere le orme lasciate dagli animali. Il resoconto di questa esperienza fisica e mentale è affidato alle pagine di "Walden. Vita nei boschi", un libro a metà tra il saggio e il diario. Convinto della necessità di un ritorno alla natura come presupposto per un rinnovamento spirituale, Thoreau denuncia il disagio morale che accompagna il progresso nella società industriale ed esalta la purezza di una vita semplice, autentica, in armonia con sé stessi e con il mondo. Divenuto nel Novecento un testo di riferimento per la beat generation e un manifesto del pensiero ecologista e ambientalista, Walden resta prima di tutto il racconto di un esperimento politico ed estetico: il tentativo di ritrovare la dimensione mitica dell'esistenza quotidiana.