Con più chiari contorni

"Sto bene, o Dio, quando...". L'autrice apre la raccolta dei suoi componimenti poetici con queste parole di una breve lirica, una dichiarazione programmatica che manifesta il suo animo, ben al di sopra della semplice constatazione di una più o meno consapevole "funzione catartica" della poesia, come veniva chiamata dall'estetica greca. È vita vissuta in profondità nei momenti più svariati e talvolta inattesi. È il sole "che dipinge di chiaro la terra", o la contemplazione dei liberi orizzonti proiettati nella profondità cosmica del cielo. Ma è anche l'incontro con l'uomo con cui condividere il mistero della vita. È il sorriso o la lacrima del bimbo. È la mano tremante del vecchio più solo. È l'incontro dell'amore nella profondità di uno sguardo. È lo sconfinato mondo, poeticamente afferrato e racchiuso in una nota armonica, perché "bastano poche margherite gialle di sole a bagnare di luce" gli istanti della vita. "Io sto bene, quando...".