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Nicola Grassi (1682-1748)

Treviso, 2019; cartonato, pp. 532, ill. b/n e col., tavv. b/n e col., cm 24x30.

prezzo di copertina: € 90.00

Nicola Grassi (1682-1748)

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Nicola Grassi (1682-1748)

Treviso, 2019; cartonato, pp. 532, ill. b/n e col., tavv. b/n e col., cm 24x30.

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 90.00)

Nicola Grassi (1682-1748)

Carlo Dolci. Complete Catalogue of the Paintings

Testo Inglese.
Firenze, 2015; br., pp. 392, 100 ill. b/n, 186 ill. col., cm 24,5x28,5.

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 150.00)

Carlo Dolci. Complete Catalogue of the Paintings

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Legge Elettorale. Difetto di Democrazia. Analisi del sistema elettorale italiano

Gangemi Editore

Roma, 2010; br., pp. 48, ill., cm 15,5x21,5.
(Opere Varie).

collana: Opere Varie

ISBN: 88-492-1973-3 - EAN13: 9788849219739

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.144 kg


Il libro ripercorre un po' di storia sulla legge elettorale nel nostro Paese Gettando uno sguardo al passato, in Italia siamo vissuti in un sistema proporzionale puro, diverso da quello introdotto dal governo Berlusconi, fino al referendum popolare del 1993. Fino ad allora, la legge elettorale italiana era rimasta invariata per quasi 50 anni dalla nascita della Repubblica Italiana nel 1946. Da tempo, nel nostro Paese al centro del dibattito politico e dell'ultimo referendum specifico del 22 e 23 giugno 2009, la legge elettorale ora funziona così. L'attuale sistema di voto che regola in Italia le elezioni dei rappresentanti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica è in vigore nel nostro paese dal dicembre 2005, istituito dal governo Berlusconi. Il voto prevede un sistema proporzionale che limita le possibilità degli elettori di esprimere la propria preferenza diretta sulla scelta del candidato eletto. È la coalizione o la lista che decide chi far sedere in parlamento. Per la Camera dei deputati Per l'elezione dei rappresentanti della Camera è ora in vigore il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Quest'ultimo vuol dire che se la coalizione di liste, o una singola lista, che vince le elezioni, conquista il maggior numero di voti a livello nazionale le viene assegnato il premio di maggioranza che consente alla forza politica vincente di arrivare al 53,8%, cioè alla maggioranza dei deputati. Lo sbarramento al 4% Al partito o alla lista che non raggiunge il 4%dei voti non viene assegnato alcun seggio alla Camera. Per le liste in coalizione è in vigore lo sbarramento al 2%. Per il Senato della Repubblica Per l'elezione dei rappresentanti del Senato è ora in vigore il sistema proporzionale con premio di maggioranza. Questo premio è attribuito su base regionale alla singola lista o alla coalizione di liste che ottiene un maggior numero di voti. Lo sbarramento Al Senato lo sbarramento per le coalizioni di liste è al 3%; all'8% per la lista non in coalizione. Assegnazione dei seggi in modo proporzionale nelle circoscrizioni L'attuale legge elettorale prevede la candidatura multipla sia per la Camera dei Deputati che per il Senato. Questo vuol dire che un candidato si può presentare agli elettori in alcune o in tutte le circoscrizioni. I seggi vengono infatti attribuiti alle liste secondo l'ordine di presentazione dei candidati tranne in un caso: quello dei dodici deputati e dei senatori eletti, con sistema proporzionale e possibilità di voto di preferenza, dai cittadini italiani residenti all'estero per la circoscrizione Estero. La legge si può considerare in controtendenza con l'esito del referendum del 18 aprile 1993, il quale, con un consenso dell'82,7% dei voti e un'affluenza del 77%, portò all'abrogazione di alcuni articoli della vecchia normativa elettorale proporzionale del Senato, configurando un sistema maggioritario, delineato in seguito dalle leggi 276 (per il Senato) e 277 (per la Camera). Il sistema introdotto dalla legge 270 è completamente nuovo, anche se il premio di maggioranza per la coalizione vincente alla Camera (un vero e proprio unicum nel contesto europeo) era già apparso in due leggi elettorali italiane del passato: la legge Acerbo del 1923 e la cosiddetta "legge truffa" del 1953.

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