Chiamata a raccolta. Collezioni private in mostra

E' la Venere che scherza con due colombe di Francesco Hayez che apre la mostra.
Non si tratta di un'opera che fa parte del percorso espositivo ma di un tableau drapeau, sommo esempio di un collezionismo privato illuminato e attento, capace di commissionare all'artista più importante della sua epoca la sua opera più importante, vera icona della pittura italiana dell'800.
Francesco Hayez deve parte della sua fama proprio a un committente trentino, il conte Girolamo Malfatti, su richiesta del quale realizza questo dipinto nel 1830.
La Venere, che con tutta probabilità ha le fattezze dell'amante di Malfatti, la ballerina Carlotta Chabert, suscita una vivace polemica durante la sua esposizione a Brera, a causa del suo realismo e della troppo esplicita sensualità.
In Trentino l'opera porta il vento del romanticismo, e dunque del rinnovamento artistico, fungendo da catalizzatore dell'interesse e della curiosità degli artisti locali, che poterono avvicinarsi alla nuova sensibilità romantica, ritrovando così il gusto per le grandi composizioni a carattere storico-didascalico.
Ecco che questo dipinto dimostra come nei secoli, a partire dalle commissioni dei Principi Vescovi, sia sempre esistita in Trentino, periferia dell'Impero, terra "chiusa" tra le Alpi, una forte attenzione nei confronti dell'arte, attenzione che oggi resta viva e vivace grazie a un numero sempre maggiore di collezionisti sensibili e appassionati.