Dialoghi drammatici. Testo latino a fronte. Ediz. bilingue

Vissuta tra il convento di Gandersheim e la corte degli Ottoni, istruita nelle arti del Trivio e del Quadrivio, Rosvita ammirava gli antichi: la lettura di Terenzio (sec. II a.C.) la spinse all'emulazione e alla composizione di drammi (Gallicanus, Dulcitius, Calimachus, Abraham, Pafnutius, Sapientia) dove i contenuti del teatro classico sono sostituiti da storie moraleggianti che hanno come fine la conversione dei peccatori. La «tentazione dell'amore e dei sensi» è uno dei temi principali del teatro di Rosvita, che non disdegna le vicende o i particolari scabrosi (scene di necrofilia, tentativi di stupro, prostitute e bordelli, violenze e torture), riscattati però dal candore della narrazione e dall'intento edificante. Se è anacronistico vedere in Rosvita una precorritrice del femminismo, resta però vero che nei suoi drammi le figure femminili si rivelano modelli di virtù e nonostante la loro apparente fragilità trionfano sulla forza bruta degli uomini. All'immagine negativa della femmina instrumentum diaboli, Rosvita oppone figure di donne capaci di diventare un formidabile strumento della grazia divina.