Il teatro-fabbrica. Un'idea contemporanea per l'architettura dello spettacolo
Foreword by Philippe Meier.
Firenze, 2025; paperback, pp. 128, cm 14x20.
EAN13: 9791280723390
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Una frase sovente attribuita a Bertolt Brecht suona più o meno così: «L'arte non è uno specchio per riflettere la realtà, ma un martello con cui darle forma». L'architettura, a metà fra arte e scienza, rientra nel novero delle discipline che possono plasmare il mondo reale, quello fisico in particolare. La costruzione di un teatro sottende una mossa ulteriore: la creazione di una realtà nella realtà. Al suo interno, drammaturghi, registi e attori analizzano e criticano il "succedere delle cose", avendo come sfondo il mondo materiale, creato, almeno in parte, dagli architetti. In un rapporto paritario, architettura e teatro hanno compiti specifici: l'una, quello di costruire luoghi in cui la collettività possa riconoscersi; l'altro, quello di occupare quegli stessi luoghi per mettere in discussione lo status quo e immaginare possibili alternative. La dinamica fra stabilità e cambiamento, che investe tanto il modo di fare architettura quanto il modo di fare teatro, è qui studiata attraverso l'analisi della Nouvelle Comédie di Ginevra, un'opera di architettura contemporanea progettata dai FRES Architectes e inaugurata nel 2021. Tale studio esige, a guisa di grande premessa, una duplice analisi sul piano storico: da un lato, una ricognizione dell'edificio teatrale, dall'antichità ai giorni attuali, focalizzata sull'instabile relazione fra idea di teatro e idea di architettura; dall'altro, una narrazione puntuale sull'animato dibattito e sulle concitate vicende che anticipano l'introduzione del teatro di arte drammatica nella città romanda. (...) La volontà di cambiamento è testimoniata da Le Rapport Langhoff, pubblicato nel 1987 dal regista di fama internazionale Matthias Langhoff. In questo documento - parzialmente analizzato e illustrato per la prima volta in una pubblicazione italiana - si ritrova, in nuce, l'idea di teatro-fabbrica: un complesso teatrale in grado di produrre internamente gli spettacoli, sia per rappresentarli in sede che per esportarli in altre città. Un'idea, questa, che non deve essere confusa né con la volontà di costruire un teatro ideale, com'era nelle intenzioni dei grandi protagonisti dell'avanguardia, né con quella di proporre una mera riorganizzazione funzionale dell'edificio teatrale. L'obiettivo è piuttosto quello di costruire un'istituzione culturale forte attraverso la valorizzazione di più competenze, per offrire alla comunità spettacoli dal vivo in un mondo sempre più segnato da esperienze virtuali: un'aspirazione nella quale l'architettura può ancora rivestire un ruolo decisivo.