Salvo. Perché il pesciolino rideva

Catalogo della mostra allestita a Milano nel 2003. Testi di Luca Beatrice, Corrado Levi, Norma Mangione. «Sono convinto che la pittura di Salvo non abbia alcun bisogno del supporto concettuale per reggersi in piedi; anzi, proprio il ripetere continuamente gli stessi soggetti, veri e propri motivi figurativi semplici di per se stessi, lo hanno portato al paradosso di una `grande pittura figurativa` in totale assenza di soggetto. Sta qui la sua rivoluzione pittorica: astrazione pura, essenzialità assoluta. Salvo dà all'osservatore la possibilità di mettersi davanti al quadro ad ammirarlo e basta, senza chiedersi niente.» (L.B.)