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Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; paperback, cm 21x28.

cover price: € 77.00

Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

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Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; paperback, cm 21x28.

FREE (cover price: € 77.00)

Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Pinacoteca Vaticana. Nella pittura l'espressione del messaggio divino, nella luce la radice della creazione pittorica

Milano, 1992; bound, pp. 471, col. ill., col. plates, cm 33x30,5.

FREE (cover price: € 50.00)

Pinacoteca Vaticana. Nella pittura l'espressione del messaggio divino, nella luce la radice della creazione pittorica

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Licata. Arazzi

Verso l'Arte Edizioni

Torino, Palazzo Graneri, marzo - aprile 2002.
Cerrina, 2002; hardback, pp. 96, 101 col. ill., cm 22x30.

Subject: Monographs (Painting and Drawing),Textiles (Tapestries, Carpets, Embroyderies)

Period: 1960- Contemporary Period

Places: No Place

Languages:  italian text  

Weight: 0.5 kg


Riccardo Licata è nato a Torino il 20 dicembre 1929. Nel 1935 la famiglia si sposta a Roma dove rimane sino alla fine del 1945. Lanno successivo, con la madre, si trasferisce a Venezia.
Nel 1947, Giuseppe Mazzariol, dopo aver visto alcuni suoi disegni, lo convince ad iscriversi al Liceo Artistico dove ha come maestri Luciano Gaspari e Mario De Luigi. L'architetto Antonio Salvatori lo avvicina all'esperienza artistica della Bauhaus ed il pittore Romualdo Scarpa lo inizia all'arte del mosaico; un'esperienza questa che avrà un peso determinante nel suo futuro. Nel 1948, si tiene a Venezia la prima Biennale Internazionale del dopoguerra e Licata ha modo di incontrare le opere dei più valenti artisti. Stimoli determinanti gli vengono dalla Collezione Guggenheim e dal contatto con gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti (Birolli, Guttuso, Pizzinato, Turcato, Santomaso, Vedova, Viani ) che sono al centro del dibattito e del rinnovamento dell'arte italiana del dopoguerra.
Inizia in quel periodo una intensa frequentazione dei concerti al Teatro La Fenice ed al Festival di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia.
Nel 1949, con Ennio Finzi, Tancredi, Bruno Bienner e Giorgio Zennaro, costituisce un gruppo di giovani artisti di tendenza astratta, mentre la sua pittura tende sempre più a definirsi come una "scrittura grafico-pittorica" ispirata alla musica. Nel 1950 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Venezia dove segue i corsi di pittura di Bruno Saetti e partecipa alla Mostra Collettiva della Fondazione Bevilacqua La Masa nelle cui sale allestisce, l'anno successivo, una mostra personale.

Nel 1954, incontra Gino Severini che nel 1957 lo chiama come suo assistente a Parigi dopo avergli fatto assegnare appositamente una borsa di studio. Da allora divide la sua attività tra Venezia e Parigi, dove sin dalla fine degli anni '50, frequenta assiduamente artisti quali Stanley Hayter, Johnny Friedilander ed Henri Goetz con i quali collabora alla ricerca nel campo dell'incisione sperimentale. Contatti frequenti mantiene con Matta, Brauner, Hundertwasser, Lebel, Jouffroy e con gli italiani Mondino e Tancredi. Nel 1961 sposa Maria Battistella, una cantante-ricercatrice di antiche musiche; nel 1962 nasce il figlio Giovanni. E' da quello stesso anno che Licata insegna presso l'Accademia di Belle Arti di Parigi.
Nel 1970 inizia la sua collaborazione con la Scuola Internazionale della Grafica di Venezia, dove insegna tecniche sperimentali. La sua attività espositiva è tanto intensa quanto diffusa in ogni paese del mondo e ricca delle varie espressioni artistiche, da rimandare ad apposita elencazione (forzatamente parziale). Val la pena solo di segnalare i grandi mosaici realizzati in spazi pubblici a Genova, Bourgoin Jailleu, Lilla, Perpignan, Monza, Reggio Emilia.
In campo teatrale ha ideato e realizzato le scene ed i costumi di Medea di Euripide per il Teatro Comunale di Treviso nel 1978 e per il balletto Ichspaltung del compositore sperimentale Giuseppe Marotta al Teatro Goldoni di Venezia.
Impossibile elencare le Mostre collettive che a livello italiano ed internazionale hanno visto la presenza di sue opere.

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