Il cecchino di Brest

All'inizio è solo un puntino sfocato. Poi, lentamente, i contorni prendono forma. Ed è solo dopo aver premuto il grilletto che ci si rende conto di avere ucciso un uomo. Un cecchino non è il soldato più coraggioso o più furbo sul campo. Un cecchino è quello che si ricorda di trattenere il respiro davanti a un nemico. Seguirne i movimenti, prendere la mira, guardarlo cadere. 22 giugno 1941. Parte l'Operazione Barbarossa e l'esercito nazista si riversa sul confine con l'Unione Sovietica, violando i patti di non belligeranza sottoscritti dalle due potenze. La fortezza di Brest, situata poco oltre la linea Molotov, è una delle prime a essere investita dall'avanzata della Wehrmacht. La difesa è disperata, l'attacco coglie impreparati gli abitanti e la popolazione viene per la maggior parte decimata o destinata ai campi di concentramento. Ma qualcuno riesce a rifugiarsi nei tunnel sotto la fortezza, opponendo una strenua resistenza ai nazisti. Qualcuno che non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere vendetta.