Titolo da definire

Giorgio Scerbanenco nacque a Kiev, da padre ucraino e madre italiana. Arrivò in Italia all'età di sei mesi, a Roma, e poi a sedici anni a Milano. Dopo un periodo alla Rizzoli come redattore, fu il caporedattore dei periodici Mondadori. Su «Grazia» teneva la rubrica della posta del cuore. Collaborò anche con: «L'Ambrosiano», la «Gazzetta del Popolo», il «Resto del Carlino» e con il «Corriere della Sera». Si occupava di leggere la posta diretta a tutte queste rubriche, in cui le lettrici raccontavano le proprie difficoltà e angosce, e questa vicinanza con la rabbia della gente comune fu decisiva nella maturazione del suo stile noir, tuttora esempio insuperato per i giallisti italiani. Scerbanenco portò una rivoluzione non solo nel genere, ma nella rappresentazione dell'Italia del boom economico: la Milano di Scerbanenco è una città difficile, contraddittoria, cattiva a tratti, disincantata nel sua ambizione, lontana dall'immagine edulcorata e brillante a cui, con un gusto usurato per la nostalgia, siamo affezionati ancora oggi.