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Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; paperback, cm 21x28.

cover price: € 77.00

Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

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Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; paperback, cm 21x28.

FREE (cover price: € 77.00)

Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Pinacoteca Vaticana. Nella pittura l'espressione del messaggio divino, nella luce la radice della creazione pittorica

Milano, 1992; bound, pp. 471, col. ill., col. plates, cm 33x30,5.

FREE (cover price: € 50.00)

Pinacoteca Vaticana. Nella pittura l'espressione del messaggio divino, nella luce la radice della creazione pittorica

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Barocco in Chiaroscuro. Persistenze e Rielaborazioni del Caravaggismo nell'Arte del Seicento

Officina Libraria

Edited by Cosma A. and Primarosa Y.
Milano, 2020; paperback, pp. 415, 125 b/w ill., 125 col. ill., cm 17x24.
(Saggi in Officina. 1).

series: Saggi in Officina

ISBN: 88-3367-121-6 - EAN13: 9788833671215

Subject: Essays (Art or Architecture)

Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance

Extra: Baroque & Rococo

Languages:  italian text  

Weight: 1.36 kg


Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi nel giugno del 2019 a Palazzo Barberini, al termine della mostra II trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti. Giovani studiosi ed esperti di fama internazionale riconsiderano nel libro, attraverso diversi approcci metodologici, un importante nodo critico della pittura seicentesca: i tempi e i modi in cui le diverse declinazioni del naturalismo caravaggesco si sono susseguite, accostandosi - e talora sovrapponendosi - alle varie istanze classiciste e barocche nei decenni centrali del secolo. Si è soliti leggere nei manuali di storia dell'arte e in molti saggi specialistici che la moda generata dalle opere di Caravaggio si concluse rapidamente - almeno a Roma - attorno al 1630, ovvero all'indomani del celebre ciclo di tele commissionato da Asdrubale Mattei e della prematura scomparsa di Valentin de Boulogne (1632). Ma le cose sono andate proprio così? È davvero questo il momento finale del caravaggismo? Esisteva una fetta di mercato che, ancora negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, richiedeva opere dipinte dal naturale qualificate da forti contrasti chiaroscurali? Per rispondere a queste domande si è scelto di prendere in esame tre differenti contesti geografici e culturali, ognuno dei quali fortemente caratterizzato in ambito pittorico: Roma, Napoli e Venezia. I tre centri sono quelli che, non a caso, Mattia Preti toccò nel corso della sua lunga carriera, mantenendo viva nel pieno Seicento la grande tradizione naturalistica che all'inizio del secolo aveva conosciuto i suoi momenti più alti nella capitale papale e in quella del Viceregno. Del resto, mentre Andrea Sacchi e Pietro da Cortona meravigliavano il mondo con le loro volte in Palazzo Barberini, numerosi altri artisti più o meno noti - tra cui Ribera, Spadarino, Mendoz-zi, Chiesa, Stom e il giovane Luca Giordano - continuavano a dipingere nel solco caravaggesco. Pur con le debite differenze dovute alla specificità della produzione pittorica nelle tre città, non si tratta di episodi marginali e attardati, bensì di importanti testimonianze di un gusto ancora vivo e fecondo, rielaborato secondo una mutata sensibilità e nuovi valori formali.

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