Giovanni Boldini

La ricerca dell'attimo fuggente che, cristallizzato in colori, a olio o pastello o in rapidi tratti a matita, permane nei secoli e, come una madeleine proustiana, rinnova il miracolo di riportarci ancora nei giorni incantati della Belle Époque. Giovanni Boldini (Ferrara 1842 - Parigi 1931) non è stato solo uno dei protagonisti di quel periodo ineguagliabile.
Non è stato solo il geniale anticipatore della modernità novecentesca, colui che nelle sue opere ha reso ed esaltato la bellezza femminile, svelando l'anima più intima e misteriosa delle nobili dame dell'epoca, che definiva "fragili icone". Al di là dell'incredibile sensualità erotica, sempre elegante e raffinata, delle donne da lui ritratte, resta negli occhi di chi guarda i suoi lavori una malinconica impressione di finitezza, di un istante per sempre irripetibile.
Pubblicata in occasione di una delle più ricche e spettacolari esposizioni antologiche degli ultimi decenni, la monografia presenta 160 dipinti, fra oli e pastelli, tra i più rappresentativi della produzione di Boldini e di altri artisti coevi (da De Nittis a Zandomeneghi, a Tissot), oltre a una piccola selezione di disegni su carta e incisioni.
Il percorso artistico del grande maestro viene ripercorso attraverso quattro sezioni: La luce nuova della macchia (1864-1870); La maison Goupil fra "chic" e "impressione" (1871-1878); La ricerca dell'attimo fuggente (1879-1890) e Il ritratto Belle Époque (1892-1924).