Carteggio

Il carteggio tra Karl Jaspers, uno dei maggiori filosofi del Novecento, e Hannah Arendt, che fu allieva di Heidegger e di Jaspers ed è ormai riconosciuta come una delle più originali menti del nostro tempo, non è soltanto il documento di un'amicizia durata più di quarant'anni. È la testimonianza dell'accordo tra interessi politici e talento filosofico. Per entrambi la politica - intesa non come amministrazione delle cose umane, ma come scena della libertà pubblica - costituisce la dimensione umana per eccellenza, la sola in cui anche l'attività filosofica e le opere del pensiero possono trovare un senso duraturo. Questo epistolario ci mostra così come gli eventi storici e politici di quattro decenni - dall'agonia della Repubblica di Weimar alla barbarie nazista, dallo sterminio degli ebrei (la Arendt e la moglie di Jaspers erano ebree) al conflitto tra lo stato di Israele e il mondo arabo, dalla grandezza e dalle contraddizioni della democrazia americana ai movimenti studenteschi degli anni Sessanta - vengono vissuti dai due filosofi.
E sfilano dinanzi a noi, evocate dalle lettere, le figure che hanno fatto la cultura del nostro tempo (da Heidegger a Sartre, da Max Weber a Adorno), con cui Jaspers e la Arendt ebbero rapporti profondi e talvolta conflittuali, in un affresco complessivo fatto di luci e di ombre, di miseria umana e di nobiltà dello spirito.