Vögele

L’ascesa nella buona società di un gioielliere in parallelo con quella di una prostituta, e una strana indagine condotta con scarse probabilità di successo. Tutto questo accade in un giugno già caldo all’inizio degli anni ottanta nella città di Bolzano. I personaggi protagonisti affrontano una prima parte del romanzo intrecciando situazioni piacevoli che si rifanno alla “bella vita”, con disponibilità di denaro e una certa spregiudicatezza nei rapporti interpersonali. Tutto questo viene turbato all’improvviso da un omicidio che coinvolge una donna bellissima di grande personalità; colei che svolgeva appunto “l’antico mestiere” e che, per evidenti motivi, intratteneva rapporti con una serie di notabili della città. Il commissario incaricato di svolgere l’inchiesta si scontra subito con la reticenza di coloro che frequentavano la casa della donna, fino ad arrivare ai gradini più alti di una scala gerarchica che però non gli consente di proseguire oltre. È probabile che l’epilogo non soddisfi chi è armato di una morale genuina e pretenda, dal suo punto di vista, il corretto finale. All’autore non resta che ricordare come la giustizia non sia di questo mondo; d’altra parte non ha fatto che riportare una cronaca che non è affatto inconsueta. A ciascuno il suo… e per qualcuno un po’ di più!