Giovanni Umicini. Street Photography

Giovanni Umicini, nato a Firenze negli anni Trenta e trasferitosi alla fine degli anni '50 a Padova, inizia a fotografare nel 1953. La sua indagine, che è anche indagine interiore, si dirama lungo le strade e le città, attraverso i volti di tanti protagonisti di una scena sociale entro la quale cogliere motivi e sentimenti del quotidiano, spazi di insediamenti urbani e metropolitani.
E proprio street photopgraphy è la denominazione che viene data nel 1958 a questo modo di fare fotografia in cui l'autore è sempre in viaggio e il soggetto delle immagini è sempre in strada. Nascono così le immagini di New York, di Venezia, di Padova. Il paesaggio umano e urbano di Umicini è assai vario e dinamico, ma ne scaturisce forte il tema della solitudine, della malinconia: tra muri di mattoni e pietra, tra recinti, graffiti e scritte, i suoi soggetti rivelano solitudine, rabbia, tenerezza e vulnerabilità. Non è solo ed esclusivamente il paesaggio metropolitano a caratterizzare lo sguardo di Umicini: il fotografo si accosta anche a paesaggi più vicini, la campagna veneta, il Polesine.
Nelle sue immagini troviamo un effetto luce e notte, chiaroscurale, nel quale si incrociano e si incontrano le persone. Sulla strada, dove si svolge il lavoro dell'uomo e si consuma la sua storia.

Nell'opera di Umicini c'è una capacità straordinaria di entrare nelle situazioni quotidiane e di carpirne l'essenza vitale, unita a una forte intensità emotiva ed espressiva. Come dice Naomi Rosenblum, nel saggio introduttivo al volume, "una delle più sentite preoccupazioni di Umicini sta nel cogliere il contrasto tra la stravagante originalità della forma umana e la geometria impersonale degli elementi strutturali: lo affascina lo svelarsi di espressioni e atteggiamenti dell'uomo nel contesto urbano".
Questo percorso, questa indagine professionale, sono presentati in questo volume che ci presenta 120 immagini, tra editi e inediti, una raccolta che colma una lacuna nel panorama editoriale fotografico.