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Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; br., cm 21x28.

prezzo di copertina: € 77.00

Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Costo totale: € 77.00 € 127.00 aggiungi al carrello carrello

Libri compresi nell'offerta:

Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; br., cm 21x28.

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 77.00)

Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII

Pinacoteca Vaticana. Nella pittura l'espressione del messaggio divino, nella luce la radice della creazione pittorica

Milano, 1992; ril., pp. 471, ill. col., tavv. col., cm 33x30,5.

OMAGGIO (prezzo di copertina: € 50.00)

Pinacoteca Vaticana. Nella pittura l'espressione del messaggio divino, nella luce la radice della creazione pittorica

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La pelle del paradiso

LietoColle

Faloppio, 2014; br.
(Solodieci).

collana: Solodieci

ISBN: 88-7848-852-6 - EAN13: 9788878488526

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1 kg


Questo piccolo poema è attraversato da un sentimento ontologico rousseauniano di contrapposizione alla "civiltà", colpevole di attitudine nefasta alla menzogna e all'ipocrisia, dunque di critica più o meno velata al presente. Non ci sono riferimenti a città, persone, non un presidio di quotidianità: uomo e donna, unici attori in uno spazio privo di ogni contestualizzazione. Un'operazione, suppongo, di decostruzione storica dell'uomo sociale per giungere all'uomo naturale, ricostruendo genealogicamente la storia dell'umanità dalla sua origine. Notte e giorno coincidono con la paradossale felicità del non proiettarsi in nessun altro futuro, perché tutto è già stato. Tale condizione sembrerebbe evocare un'idea di uomo, come ricorda Pascal, privo di qualcosa che deve aver già posseduto. In un luogo che è un battito e uno splendore senza tempo, il dualismo maschio-femmina si trasforma, infine, in un solo essere totipotente, una creatura sensoriale di primavere incessanti, una stagione perenne che ripete il suo "canto purgatoriale" per far spazio a quel paradiso perduto (locus amoenus) che solo attraverso un abbandono assoluto è possibile ritrovare [...]

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