Gio Ponti. Il palazzo di Montecatini

«Il grande edificio assume dunque l'interesse di una macchina gigantesca: è tutta un congegno; la vitalità del suo ritmo è quella di una ordinata tastiera»: così, nel 1939, Giuseppe Pagano commentava sulle pagine di Casabella il nuovo lavoro di Gio Ponti. Realizzata durante il ventennio compreso tra le due guerre nel complesso panorama della cultura architettonica italiana e milanese, questa opera interpreta i principi razionalisti propri del modernismo e, al tempo stesso, esprime il gusto novecentista dell'autore aderente al classicismo. Sintesi tra arte e tecnica, il Palazzo Montecatini è un puro «cristallo» di architettura che affianca al rigore della geometria il fascino della tradizione, riflettendo un' ideale immagine di esattezza.