Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII
Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; br., cm 21x28.
prezzo di copertina: € 77.00
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Libri compresi nell'offerta:
Giuseppe Puglia il Bastaro. Il naturalismo classicizzato nella Roma di Urbano VIII
Presentazione di Erich Schleier.
San Casciano V.P., 2013; br., cm 21x28.
OMAGGIO (prezzo di copertina: € 77.00)
Pinacoteca Vaticana. Nella pittura l'espressione del messaggio divino, nella luce la radice della creazione pittorica
Milano, 1992; ril., pp. 471, ill. col., tavv. col., cm 33x30,5.
OMAGGIO (prezzo di copertina: € 50.00)
Pontecagnano. II 7. La Necropoli del Picentino. Tombe della Prima Età del Ferro dalla Proprietà Colucci
De Natale Serenella
Centre Jean Berard
Napoli, 2016; br., pp. 243, ill. col., cm 22x28.
(Collection du Centre Jean Bérard. 46).
collana: Collection du Centre Jean Bérard
ISBN: 2-918887-70-6 - EAN13: 9782918887706
Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Scavi
Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico
Luoghi: Campania,Italia
Testo in:
Peso: 0.79 kg
In questo quadro è difficile riconquistare il quadro naturale di quello che fu uno dei più grandi abitati della costa Tirrenica, nei primi secoli dell'ultimo millennio a.C. : il Picentino, in parte navigabile, collegava la costa ai villaggi indigeni situati sulle retrostanti colline, mentre un guado permetteva di risalire verso Nord, raggiungendo la pianura campana: l'approdo del Picentino trovava una utile alternativa nelle due lagune situate dietro la duna costiera, che offrivano un riparo nascosto ai pirati e alle navi che risalivano le coste della penisola venendo dall'Egeo e dal Vicino Oriente.
Per un paradosso tipico dell'archeologia protostorica la vita dell'abitato antico si conosce attraverso l'indagine dei suoi sepolcreti. Sappiamo così che le navi partite dalla Grecia, per riallacciare i rapporti con il Tirreno interrottisi con la distruzione dei palazzi micenei, trovavano a Pontecagnano uno scalo priviliegiato: lo dimostrano le coppe per il vino prodotte nella lontana Eubea, che tra la fine del IX e i primi anni dell'VIII sec. i capitani delle navi offrivano, colmi di vino, ai capi della comunità locale trasmettendo loro la cerimonia del simposio. In questo modo essi si aprivano le porte verso le coste campane, e l'Etruria. Insieme ad essi veleggiavano le navi fenicie cariche di ornamenti e oggetti di lusso, graditi alle nascenti aristocrazie locali.
Quale tramite migliore per l'Etruria, ricca di metalli, degli abitanti di Pontecagnano, anch'essi etruschi trapiantati a Sud tra le genti italiche della Valle del Sarno e della Penisola Sorrentina?
Lo scavo che qui si presenta, condotto da una giovane e già valente archeologa, Serenella de Natale, preziosa collaboratrice dell'Università Orientale e del Centre Jean Bérard, ha permesso di riconoscere, attraverso una tecnica raffinata e una esauriente documentazione, le tombe di quella élite di Etruschi immigrati che, come capita alle minoranze in terra straniera, erano la punta più avanzata dello sviluppo socio-culturale del basso Tirreno. La loro immagine doveva emergere viva a chi seguiva la strada antica che attraversava la necropoli, attraverso le vistose coperture delle tombe che avevano l'aspetto di piattaforme circolari di tufo grigio. L'esame degli oggetti che accompagnavano i defunti nell'estrema dimora, con l'intreccio del vasellame indigeno con le ceramiche greche e gli ornamenti orientali, restituiscono l'immagine della complessità di questo singolare sito protostorico, che fu luogo d'incontro e di stimolo tra diverse culture.
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