Sardegna in cronaca nera. Omicidi, faide, sequestri: una scia di sangue lunga oltre sessant'anni che rivela il volto più oscuro dell'isola

Dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, un'interminabile serie di crimini e delitti insanguina la Sardegna, scuotendo profondamente l'opinione pubblica e segnando per sempre le persone che, a vario titolo, vi restano coinvolte. Si tratta di storie umane inquietanti, racconti di vite spezzate, spesso nel fiore degli anni, che hanno riempito le pagine dei giornali locali, attirando anche l'attenzione dei media nazionali. Mentre il fenomeno dei sequestri di persona raggiunge livelli mai visti prima e di assoluta emergenza, si affermano anche nuove forme di delinquenza e gradualmente si dissolve la specificità della criminalità rurale, che ha caratterizzato l'isola per oltre un secolo. Dalle guardie trucidate ad Alghero in un tentativo di evasione dal carcere ai crimini dell'Anonima gallurese, dalle faide malavitose degli anni Settanta e Ottanta agli efferati omicidi del Mostro di Arbus, Giovanni Ricci segue la scia di sangue fino al passato più prossimo, rivelando, attraverso le pagine più nere della cronaca, il volto oscuro e inquietante della regione.