Adriano Cristofali 1718-1788

Il volume raccoglie un'indagine ad ampio spettro su uno dei maggiori architetti veronesi, risucchiato nell'oblio generale che ha avvolto per lungo tempo il crepuscolo della Serenissima. Allievo del più noto conte-architetto Alessandro Pompei, Adriano Cristofali (1718-1788) è una figura poliedrica che opera come disegnatore di antichità, architetto, ingegnere edile, ingegnere idraulico, perito agrimensore. Suo merito è la diffusione nel territorio veronese del linguaggio architettonico classicista propugnato dal marchese Scipione Maffei, con il quale era stato in contatto da giovane. Nel vasto catalogo di Cristofali, buona parte del quale purtroppo rimaneggiato o distrutto, spiccano le ville Vecelli Cavriani di Mozzecane, Canossa di Grezzano, Fattori Mosconi (ora Bertani) di Novare di Arbizzano; numerosi si contano gli interventi nel territorio (il municipio di Sommacampagna, di Zevio, le chiese di Valeggio, Cavalcaselle, Affi, Sandrà, corte Giona a S. Bernardino) e in città (palazzi Tedeschi, Mosconi, Bernini, Bolla, Volpini, Salvi Erbisti). Il volume costituisce non solo un riferimento per gli studi futuri sull'architettura veronese, ma un importante tassello per ricostruire la cultura a Verona nel Settecento.